Skip to content Skip to footer

Sembra essere inarrestabile la corsa dell’oro, sempre più bene di rifugio per gli investitori che preferiscono la sicurezza del metallo giallo all’incertezza dei mercati globali

L’oro è sempre più forte. La guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, le crisi geopolitiche in Medio Oriente, la Brexit e i disastri ambientali che stanno flagellando l’intero pianeta alimentano sempre più l’incertezza degli investitori. Il metallo giallo rafforza, giorno dopo giorno, la sua posizione come bene di rifugio.

Tassi negativi e oro più forte

Da giugno, il prezzo dell’oro ha registrato un incremento del 15% arrivando a superare la soglia di 1.550 dollari l’oncia. I timori di una recessione dell’economia statunitense, secondo Ubs, porteranno il metallo giallo a superare entro la fine dell’anno la soglia di 1.600 dollari l’oncia. Cina e Stati Uniti non potranno ancora a lungo imporre nuovi dazi. Questo trend negativo per i mercati porterà il prezzo dell’oro ad aumentare nei prossimi e mesi.

Russia e Cina comprano oro

L’Orso e il Dragone non dormono, anzi. Le banche centrali di Russia e Cina stanno giocando un ruolo fondamentale nella corsa all’oro. I due giganti detengono rispettivamente il 19% e il 3% delle riserve auree mondiali. Sempre secondo Ubs, entrambe continueranno ad aumentare le loro allocazioni. In scia, l’Europa. Da luglio, le banche centrali del Vecchio Continente sono libere dagli accordi del “Central bank Gold”. Sono ora dunque libere di acquistare metallo giallo liberamente, senza più considerare la dinamica dei prezzi a livello di domanda e offerta.

Federal Reserve taglia i tassi?

Il taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve tiene banco da diverso tempo. La probabilità che ciò avvenga è alta, così a beneficiarne sarà proprio il prezzo dell’oro. Gli investitori e i mercati dovranno però attendere la riunione di settembre della Fed per avere certezze del taglio dei tassi.

Leave a comment

0.0/5