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Nel 2019, l’eccezionale rally dell’oro ha spinto le quotazioni del metallo giallo fino a raggiungere il record del 2013. Cosa ci attende nel 2020?

Il 2019 è stato un anno importante per l’oro da investimento. Il rally che ha spinto il metallo giallo a raggiungere e superare il record del 2013 è figlio dell’instabilità dei mercati, dovuta alla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, e alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Non meno importante, anche la brexit ha pesato notevolmente nel convincere gli investitori a fare ricorso ai beni di rifugio.

Contigency risk: oro asset strategico

Il clima di instabilità politica ed economica ha fatto sì che gli investitori facessero ricorso ai “beni rifugio”, perciò a: metalli preziosi (soprattutto all’oro); bond a breve termine (soprattutto Treasuries americani o Bund tedeschi); valute a basso rendimento (come JPY e, in minor misura nell’ultimo periodo, CHF). Nel 2019 si è dunque verificato il tipico fenomeno del flight to quality ossia uno spostamento della liquidità verso le attività che presentano un basso profilo di rischio, tipico del Risk Off. La scelta di inserire in portafoglio l’oro deriva dal contigency risk che può verificarsi sul mercato, a causa di tensioni e forti interferenze.

2020: Dal risk off al risk on?

I primi mesi del 2019 hanno visto i mercati soffrire le diatribe sui dazi tra Stati Uniti e Cina. Rientrata la crisi, i mercati sono passati da una situazione di Risk Off ad una di Risk On. In questo caso le asset class maggiormente in grado di premiare gli investitori sono quelle legate ai mercati azionari ed ai bond ad alto rendimento, poiché il denaro si sposta su quelle attività che sono capaci di offrire mediamente rendimenti più elevati. Questo è il motivo per cui si assiste molto spesso a una rivalutazione dei cambi euro/yen e dollaro/yen ma anche del dollaro neozelandese (o australiano) e di quello canadese che beneficiano del rialzo di alcune materie prime come il petrolio e il rame essendone i principali esportatori.

Geopolitica ago della bilancia

Il 2020 sarà un anno di svolta nell’affermazione dell’oro come bene di rifugio? Difficile dirlo, ma è probabile. Le crisi geopolitiche che flagellano il mondo, come quella in Medio Oriente, o le elezioni per il rinnovo o cambio al vertice della Casa Bianca saranno fondamentali. Il trend è di mantenere l’oro all’interno del portafoglio investimenti. Sarà, come abbiamo visto in questo inizio 2020, una garanzia di apprezzamento in fasi anche improvvise ed impreviste di Risk On, con il risultato di ottimizzare la gestione del portafoglio. Senza tener conto che, un mondo finanziario con tassi vicini allo zero, favorisce l’utilizzo dell’oro come strumento d’investimento non essendo caratterizzato da flussi cedolari.