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Il calo della richiesta di oro fisico (lingotti e monete) e gioielli ha penalizzato la domanda globale di oro, scesa dell’1%.

La domanda globale di oro fisico ha registrato un calo dell’1% nel 2019. Tra le cause: la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, i timori di una nuova recessione economica, la Brexit, l’instabilità geopolitica in Medio Oriente, il calo della domanda di oro fisico di Cina e India.

Consumi reali in calo

A certificare il calo dei consumi reali (oro fisico e gioielli) è stato il report del World Gold Council, secondo cui la domanda globale di oro nel corso del 2019 ha subito una flessione dell’1% (da 4.401 a 4.355,7 tonnellate). Cina e India sono i “colpevoli” dell’80% del declino su base annua della domanda di gioielli al dettaglio e investimenti. A causare questa flessione è stato il prezzo elevato dell’oro che, in media, è stato di 1.481$ l’oncia con punte anche più alte. La conseguenza è stata che il prezzo di varie valute (euro, rupie indiane, lite turche) ha raggiunto i livelli più alti della storia.

Banche centrali protagoniste

Le banche centrali sono state acquirenti netti per il decimo anno consecutivo: le riserve globali sono cresciute del 650,3 tonnellate (-1% su base annua), il secondo totale annuale più alto da 50 anni. Gli acquisti nel quarto trimestre di 109,6 tonnellate sono stati inferiori del 34% su base annua, anche se questo è stato in parte un riflesso della vastità degli acquisti nel 2018.