Da due mesi, il prezzo dell’oro è ai massimi: il metallo giallo torna ad essere attrattivo per gli investitori in tutto il mondo
L’oro torna ad essere bene di rifugio. Le quotazioni del metallo giallo sono in rialzo. Il prezzo dell’oro era in calo da febbraio, ma a fine maggio ha ripreso a salire passando dai 1270 ai 1330 dollari l’oncia di giugno. Il cattivo andamento della Borsa a livello internazionale, il dollaro più debole e la minaccia di dazi americani contro il Messico da parte di Donald Trump, hanno spinto gli investitori a investire in oro.
Messico, Dollaro e Treasuries
I dazi doganali al Messico dimostrano come nessun paese sia immune dall’arma commerciale imbracciata dagli Stati Uniti per raggiungere gli obiettivi di Trump. Questo comporta però instabilità nell’economia a livello globale. I ribassi di molti titoli azionari e la caduta dei rendimenti dei Treasuries (titoli di Stato americani) sono una conseguenza di questo scenario. Il dollaro in calo gioca a favore degli investimenti in oro come bene rifugio.
I tagli della Federal Reserve
Il timore di un rallentamento dell’economia globale, che non risparmierà neanche gli Stati Uniti, è dato da alcuni dati macro come l’indice Pmi manifatturiero di maggio, sceso a 52,1 punti, livello più basso da ottobre 2016. I mercati sono perciò convinti che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse quest’anno forse per ben tre volte. La discesa del costo del denaro è uno dei fattori più favorevoli per l’oro.
